Dopo la puntata di ieri sera a Porta a Porta (sul tema dei gay), mi sembra giusto fare il punto della situazione anche alla luce del fatto che il Parlamento danese ha approvato un provvedimento che rende possibile l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali.

L’adozione da parte di coppie dello stesso sesso è consentita  in Europa solo in sette stati: Regno Unito, Spagna, Svezia, Belgio, Olanda, Islanda e da oggi anche in Danimarca.


L’attuale legislazione italiana in materia di adozioni, punta a rispettare il principio Adoptio naturam imitatur che vorrebbe far tendere la famiglia adottiva a quella naturale, intendendo come tale quella composta da una coppia eterosessuale coniugata. La legge 4 maggio 1983, n. 184 e successive modificazioni prevede che la dichiarazione di disponibilità all’adozione debba essere effettuata da una coppia coniugata da almeno tre anni. Il periodo di convivenza more uxorio è considerato alla stessa stregua di quello del matrimonio, fermo restando il fatto che la coppia deve comunque essere coniugata al momento della presentazione della disponibilità. Quindi, salvo rare eccezioni, non è possibile l’adozione da parte di una coppia non sposata e, dal momento che non è consentito il matrimonio di persone dello stesso sesso, l’adozione da parte di coppie omosessuali non è possibile.