E’ inevitabile l’abbraccio della Croce per i cristiani. Siamo testimoni consapevoli che nel nostro cammino per ritornare alla casa del padre, l’esperienza della croce fa parte della nostra esistenza.
La Croce, sarà il tema della trasmissione “I giovani della speranza” di martedi 12 maggio alle ore 21.00 su Primantennatv . con ospite il prof. Alessandro Meluzzi.
Aspettiamo le vostre testimonianze, e le vostre domande ai nostri ospiti che verranno segnalate in diretta durante la trasmissione.
Potete farlo già da ora qui oppure sul Blog della trasmissione http://giovanidellasperanza.wordpress.com/
veramente delle ottime considerazioni 🙂
Cristiano.
Nel cuore dei grandi problemi dell’uomo d’oggi si inserisce il messaggio cristiano… non con discorso facile e rassicurante,
ma con un violento richiamo a valori fondamentali, troppo dimenticati.
L’amore per la verità richiede il coraggio di consegnarsi all’imprevedibile logica della croce. La sofferenza è inevitabile per chi va controcorrente…
La nostra latente convinzione è che ci spetti (ci spetti!) una vita conforme alle nostre esigenze, un mondo sulla misura dei nostri desideri, e che tutti, ormai, abbiamo il diritto di non soffrire. Non sopportiamo più nessuna contrarietà.
Chiunque fa dell’amore il senso della vita invece incontrerà per forza la sofferenza… Stefano
Sono reduce dagli esercizi spirituali, il sacerdote nei suoi interventi non trascurava di sottolineare che la croce è segno manifesto dell’amore del Padre per noi, che la croce è l’evangelo, la lieta notizia, il luogo in cui il perdono di Dio si è dimostrato più forte della nostra malvagità.
Facile e consolante l’ascolto, ma meno facile la comprensione, che solo la fede sa trasformare in speranza.
Il nostro tempo fatica a cogliere il senso positivo della sofferenza e non accetta il dolore. Ma non è la sofferenza che ci salva, ma è l’amore che sta dietro e nella sofferenza.
Urgente l’impegno di educare alla fede, perché ogni uomo scorga nella croce di Gesù la fonte della vita e la sorgente della speranza. La passione di Cristo ci aiuti a fare della nostra vita un dono che pregando educa, che educando ama, che amando aiuta a vivere da persone umane.
Occorre riprendere l’impegno educativo,
l’educazione è questione di amore; diceva san
Giovanni Bosco: “educare è cosa del cuore”,
solo in questo modo si aiuta a vivere e sperare.
Sr. Bernardina
E’ inevitabile l’abbraccio della croce, è inevitabile la sofferenza umana, ma cambia la prospettiva della vita se so che su quella croce Cristo ha portato la nostra salvezza, la salvezza di tutti gli uomini.
Quel Crocifisso col suo amore ci ha trasformati , e ci ha donato una speranza di vita nuova.
Grazie Paolo
Buona serata
Daniela
Non possiamo parlare di risurrezione senza passare per l’esperienza inevitabile del dolore, della sofferenza e della croce. La morte e la croce sono due parole che ci spaventano. Il mondo d’oggi vuol nascondere tutto questo. Però basta guardare intorno a noi, nella nostra vita, nella nostra società, per vedere come la croce è presente e fa parte del mistero della nostra salvezza così come ha fatto parte del mistero della vita di Cristo.
Il sacrificio in un’ottica autenticamente cristiana è l’inevitabile conseguenza dell’amore per il prossimo. Il sacrificio per il sacrificio, la croce per la croce non hanno senso; non è sacrificio.
Francesca
Tema impegnativo e controcorrente!
Il mondo oggi non vuole sentire parlare di croce, anzi, cerca di eliminarla. Di trovare surrogati ad essa, e mette idoli al suo posto.
Grazie della visita
ciao!
L’abbraccio della croce… Argomento alquanto ostico per molti, forse per tutti…
La sofferenza e il dolore infatti d’istinto non si accettano, anzi tutta l’attività dell’uomo è orientata alla ricerca del superamento della propria ed altrui sofferenza.
L’azione stessa di Gesù su questa terra è stata un continuo venire incontro alla sofferenza fisica e non solo, ad alleviarla, a risanarla… Ma non ad eliminarla! Nemmeno lui ne fu esente.
Di fatto il dolore è “costitutivo”, direi, della nostra condizione umana. La precarietà dell’esistenza è tale che non si trova soluzione se non guardando “oltre” al nostro limite. Questo “guardare oltre” può avere la dimensione della fede religiosa o la dimensione della solidarietà umana. In ambedue i casi, anche se siamo soli a portarne il peso, la speranza ci deriva sempre dall’essere “insieme”, dal “portare i pesi gli uni degli altri”, dall’essere in comunione.
I cristiani a tutto questo danno anche il nome di “croce”, sull’esempio di Gesù. Lui stesso ha definito una condizione alla sua sequela il “portare ogni giorno la propria croce”, quella croce che per Lui ha significato condanna, rifiuto, persecuzione… e di conseguenza dolore e morte, preludio e condizione però alle risurrezione e alla vita: se non si muore non si vive, se non si soffre non si sperimenta la felicità.
Il passaggio però non è scontato e non è detto che potremmo avere la coscienza di averlo superato.
Non sono pessimista. Pur essendo a contatto con la sofferenza altrui e sperimentando il limite della mia, sono pienamente convinto che la sofferenza mi apre alla “dimensione alta” dell’uomo. E se io ho ricevuto il dono di credere e sperimentare che ogni dolore è amore, se offerto e donato, ho la possibilità di essere accanto ad altri nella mia stessa condizione e di credere anche per gli altri, di amare anche per chi fa più difficoltà… perché siamo un solo corpo.
Ho riportato, nel mio blog (“Nella potatura, la vita”), la testimonianza di una persona che ha saputo superare il proprio dolore, perché è stato condiviso con altri.
(http://esseresemprefamiglia.blogspot.com/2009/05/nella-potatura-la-vita.html)
Croce con il crocifisso… è Gesù che si offre ed ama, non la croce in sè… Abbraccio la croce perchè sulla croce incontro Cristo, mia gioia e mia salvezza, è importante – penso – mai scindere i piani altrimenti si rischia di fare del cristianesimo uno stoicismo moderno, del dolore e della sofferenza una meta!
E’ così,
ognuno di noi fa esperienza della croce nell’arco del suo cammino. Ma la forza della croce di Cristo è che dietro quel corpo martoriato possiamo scoprire la bellezza del risorto.
La croce per il cristiano resta un messaggio di speranza e di salvezza.
In un mondo che fugge il dolore, come diceva elisabetta, bisogna aiutare a comprendere (proprio partendo dai giovani) che ciò che ci rende veramente uomini e donne di speranza è proprio abbracciarla quella croce non sfuggirla.
un abbraccio
terry
Mi colpiva la preghiera dell’Ora media di oggi quando ricordava che abbracciando la Croce il cristiano rende presente la risurrezione. La Risurrezione di Cristo.
Eppure lo sappiamo: per risorgere occorre passare attraverso la morte e tutto cio che la precede.
Ma chissà perchè rifuggiamo dalle contradizioni e dalla sofferenza, che sono gli strumenti che Dio non ha risparmiato nemmeno a Suo Figlio, per guadagnare a tutti gli uomini la risurrezione.
Ma forse è una questione di fede. Perchè solo attraverso la fede uno può capire il significato buono della sofferenza e della Croce. Solo attraverso la fede si può, dentro il dolore, coltivare la speranza che non delude. Come ci insegna il nostro caro Padre Aldo dal Paraguay ( http://annavercors.splinder.com/post/20494513/%22Di+bello+c%E2%80%99%C3%A8+lo+sguardo+di ) .
Nella vicenda umana e cristiana, incrociare la croce è un fatto inevitabile, ma la croce è la salvezza, la croce è la gloria. C’è qualcosa di paradossale in quello che sto dicendo, perché la verità stessa del cristianesimo è paradossale: noi crediamo in un Crocifisso. Nessuno lo dimentichi!
Il “linguaggio” cattolico mi risulta ostico, però ovviamente capisco il senso di chi sostiene che il mondo di oggi, i giovani soprattutto non vuole sentire parlare di croce.
I ragazzi di oggi, questa può essere la mia domanda, vengono giustamente criticati molto per i loro comportamenti a scuola e fuori della scuola ma le responsabilità individuali che pure ovviamente esistono non sono inferiori alle responsabilità degli adulti che hanno favorito e sostenuto certi comportamenti ed anzi spesso ne portano avanti di simili (i ragazzi come sempre sono forse solo un po’ più “estremisti”)? E poi è vero che le ragazze di oggi diversamente da quanto avveniva nel recente passato assumono spesso comportamenti anche peggiori dei ragazzi?
Ciao a presto.
P.S.: fammi sapere le eventuali risposte
SONO ENIO QUESTA E-MAIL INDIRIZZATA AL TUO AMICO SIG.MELUZZI…
1. 1. Caro sig. Meluzzi, come al solito la vostra trasmissione è orientata verso il nichilismo social materialismo, con una solita veste di interesse verso la sua psicoterapia psiconullità. Complimenti per gli ospiti a partire dal pseudo sacerdote Ortodosso, il pseudo sacerdote suo alleato padre Orazio, e tutti gli altri!!Lei ha la capacità di non trovare un buon contraddittorio, una buona persona di fede che lo faccia scendere dalla sua scala. Chi la guarda e ha discernimento (vero) non beve il suo binario di parole ma mette le mani avanti e subito vede …. Nulla di interessante per i telespettatori che non ricevono un bel nulla di spirituale Dio non c’è!!!!!!!!!!!!!!!. Oggi è una apoteosi di superbia e vanità perchè lei umilmente coglie l’occasione per la mancanza di rossano e raffaele (politici) di poter manifestare in grande la sua appartenenza new age. E’ ad un congresso di pranoterapia reiky ENERGIA UNIVERSALE DEL DIO DENARO . Auguri per la sua trasmissione e la invito a conoscere e approfondire il vangelo secondo S. Giovanni. Le rammento che la S. Chiesa non approva queste pratiche e tutta la ricerca verso false verità. (per favore non parli a sproposito di significato di sogni presunti o cose del genere! lei crea un gran minestrone di presunta falsa umiltà e poca ubbidienza E RISPETTO alla dottrina Cattolica. Non mi pare lei abbia autorità e si attribuisce belle parole a falsi concetti di vera fede SPIRITUALE. Non credo sia un buon servizio alla CHIESA ,Credo che possa poter accettare anche le verità scomode che i padri della Chiesa ci invitano a scoprire.Si prepari con la preghiera vera. Il S.Rosario mariano.Metta al 1° posto Dio e non io.
Sappia caro sig. meluzzi che Dio è Misericordioso, e poterlo servire è un grande privilegio. Nessun accenno alla Mamma di tutte le Mamme. bravi. Siano Lodati Gesù e Maria.
Il