La “Chiesa non è, in quanto tale, un soggetto politico. La Chiesa non è, e non può essere, neutra o indifferente rispetto a qualunque posizione, anche se come soggetto in quanto tale non entra nell’agone politico.
I credenti, come tutti i cittadini, entrano nella politica, nel gioco della democrazia, con la propria coscienza, come tutti, e all’interno del dinamismo democratico portano avanti una visione delle cose che, in parte, nasce chiaramente dalla propria fede e, in altra parte, anche dalla luce della ragione. Quindi, non necessariamente tutte le posizioni dei politici cattolici o, comunque, della comunità cristiana quando si esprime – o degli stessi vescovi a volte, quando si esprimono sui principi generali – sono di tipo confessionale. Bisogna distinguere: alcuni sì, ma altri, per quanto riguarda il valore della persona umana, della vita umana, della società, della famiglia e così via, sono valori che sono di ordine innanzitutto naturale, razionale.