Ottenuta la fiducia anche del Senato, il governo Berlusconi è ora nel pieno delle sue funzioni. Ma il passaggio parlamentare non è stato pleonastico. Ha permesso di toccare con mano e certificare di fronte al Paese un nuovo clima politico-istituzionale, costruito in particolare sui gesti e le dichiarazioni del presidente del Consiglio e dei leader del Pd, a partire dal segretario, Walter Veltroni. Solo Di Pietro si è ritagliato una funzione tribunizia.

Qualcuno così ha potuto parlare di ‘terza repubblica’ se la Seconda (mai nata) era stata quella della contrapposizione di legittimazione tra i due schieramenti, in particolare a proposito della personalità di Berlusconi, portando ad un maggioritario caratterizzato da alternanze ‘per disperazione’, la Terza potrebbe essere quella di un atterraggio morbido verso un maggioritario ‘virtuoso’. Se si arriverà per questa strada ad una vera e propria riforma istituzionale si potrà vedere nei prossimi mesi. Ma il punto non è questo. Quel che più conta è che questo nuovo clima può essere applicato fin da subito sui grandi problemi concreti che sono in agenda. Questo Paese ha bisogno del buongoverno delle cose concrete, nella chiarezza dei principi, dei valori e delle istituzioni sociali di riferimento. Si tratta di un obiettivo possibile, certamente alla nostra portata. Si può fare, insomma, e conviene a tutti, dentro e fuori i Palazzi. 

E’ evidente che si respira nel Paese un clima positivo di attesa e di operosità. Stanchi delle polemiche sterili, dei toni urlati, dei privilegi esibiti, gli italiani si stanno rimboccando le maniche, mettendosi al lavoro: ognuno allora responsabilmente faccia la sua parte.