Dal punto di vista comunicativo sono rimasto impressionato dal fatto che nessuno si sia chiesto se corrispondano al vero le affermazioni di Travaglio. Il giornalista, in effetti, ha riportato fatti contenuti nel libro “Se li conosci li eviti”, libro scritto da Peter Gomez e Marco Travaglio.
“Renato Schifani, negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Secondo il pentito Francesco Campanella, negli anni Novanta il piano regolatore di Villabate, strumento di programmazione fondamentale in funzione del centro commerciale che si voleva realizzare e attorno al quale ruotavano gli interessi di mafiosi e politici, sarebbe stato concordato da Antonio Mandalà con La Loggia. L’operazione avrebbe previsto l’assegnazione dell’incarico ad un loro progettista di fiducia, l’ingegner Guzzardo, e l’incarico di esperto del sindaco in materia urbanistica. In cambio, La Loggia, Schifani e Guzzardo avrebbero diviso gli importi relativi alle parcelle di progettazione Prg e consulenza. Il piano regolatore di Villabate si formò sulle indicazioni che vennero costruite dagli stessi Antonino e Nicola Mandalà [il figlio di Antonino che per un paio d’anni ha curato gli spostamenti e la latitanza di Bernardo Provenzano, nda], in funzione alle indicazioni dei componenti della famiglia mafiosa e alle tangenti concordate
A me sembra che grattando la superficie, storie così potrebbero venir fuori su molti dei politici, governanti e non.
infatti, tutti ad urlare che è mancato il contraddittorio (tzè, perchè da Fazio non ci sono intervistine ma dibattiti!), nessuno che dimostri perchè Travaglio ha detto cose diffamanti (Facci incluso http://www.macchianera.net).
In tv non si possono riportare fatti realmente accaduti, ecco cosa c’è stato di sorprendente nell’intervista a Travaglio che, giustamente, ha detto che se i fatti da lui menzionati non fossero veri di querelarlo. Probabilmente sa bene che si tratta di fatti realmente accaduti e che, quindi, il massimo che possono fargli è decretare la sua sparizione dalla tv come ad un tale Enzo Biagi.
che barba che noia…(travaglio) stef
Le cose che ha detto erano già note solo non dette ad un pubblico così vasto.
Tutto qui. E purtroppo con le vicisitudini che passa Travaglio ci rendiamo conto di cosa sia l’assenza di libera informazione
modesta informazione: quel “poi condannato” contenuto nella frase incriminata di Travaglio corrisponde a 18 anni. Ad maiora.
certo che per difendere a spada tratta un amichetto dei mafiosi come Schifani… ma in fin dei conti è lì il suo posto, con i vari Cuffaro, Dell’Utri… Berlusconi!
certe cose in italia si possono solo scrivere nei libri, tanto quelli se non sono romanzi rosa o pseudo drammi adolescenziali non li legge nessuno..
Chi vuole realmente informarsi segue Travaglio, gli altri prendono passivamente le informazioni dalla tv