Nel Duomo vecchio di Molfetta c’è un grande crocifisso di terracotta. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta: collocazione provvisoria. Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la Croce. La mia, la tua croce, non solo quella di Cristo.
Coraggio. La tua Croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria”. Il calvario, dove essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina, dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come suolo edificatorio. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della Croce.
“Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra“. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane.
Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quell’orario c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio.
Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. Coraggio, tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga. (Don Tonino Bello)
“Tra poco, il buio cederà il posto alla luce…”. E’ questa la certezza che abbiamo in cuore… una certezza però non calcolabile, perché poggia solo sulla parola di Colui che è “vivo” tra noi… se abbiamo occhi per vederlo e cuore per farlo vedere.
La nostra è una religione che rischia di fermarsi al venerdì santo, perché tutti abbiamo una sofferenza da condividere e ci piace l’idea che anche Dio abbia sofferto come noi. Ma la nostra fede non resta ferma al calvario, sale al sepolcro. E lo trova vuoto.
Ai piedi della croce, l’amore sembra sconfitto dal peccato, la verità dalla menzogna, la vita dalla morte, la promessa di Dio dal suo apparente abbandono. Ma dopo la croce c’è la risurrezione.
Se non c’è croce non c’è risurrezione.
Gesù ci precede e ci indica la strada della gioia definitiva.
Buona Pasqua di Resurrezione!
E’ incredibile Paolo, proprio ieri rileggevo questo passo di don tonino bello, un vescovo straordinario.
E’ vero la croce è solo una collocazione provvisoria, perché Cristo quella croce l’ha trasformata in segno di vita, di speranza, di amore. E’ questa la nostra fede, la certezza che Lui ha sconfitto la morte.
Ti auguro una S. Pasqua piena di gioia e di speranza.
un abbraccio
terry
ho appena ascoltato il messaggio di don Tonino Bello .
il messaggio giunge al mio cuore e mi consola , la mia croce ha solo una collazione provvisoria , le tre ore di buio passeranno presto, intanto auguro a te e a quanti leggono una pasqua serena .
Ricambio gli auguri e segnalo di aver pubblicato in video “Collocazione provvisoria”. Grazie della provocazione.
Sr. Bernardina
Un sincero e caro abbraccio e l’augurio di una Santa Pasqua di Resurrezione.